martedì 20 dicembre 2011

La "ricetta" segreta americana per fare grano duro di "qualità"...

Il grano duro è una specie originaria del Medio Oriente, e nel nostro ambiente Mediterraneo, per come essa naturalmente si sviluppa, è considerata coltura a semina autunno-vernina con maturazione e raccolta in estate.
In altre parti del Mondo (Canada, USA) invece viene coltivata a ciclo primaverile estivo, con raccolta
di granella (molto ricca in proteine rispetto alle nostre, invero) tra fine estate ed inizio autunno.
Va però considerata la posizione geografica dei territori del Canada e degli USA dove è maggiormente diffusa la coltivazione.
Si tratta di Stati settentrionali molto freddi immediatamente al di sotto del Circolo Polare Artico. Ebbene, cosa avviene in questi territori, soprattutto quando la semina è stata ritardata o quando l'autunno si dimostra più anticipato, freddo e piovoso del solito?
Avviene che la granella ha difficoltà a maturare ed a passare allo stato vitreo (o lo fa in maniera disomogenea).
In più, con le prime piogge di fine estate si sviluppano, all'interno del campo di grano, delle infestanti che rendono le operazioni di mietitrebbiatura molto difficoltose.
Cosa sperimenta allora il "contadino" americano con l'aiuto sempre vigile e presente della solita Monsanto (manco a farlo apposta sempre lei in tutte le vicende più controverse)?
Un bel trattamento con Glyphosate (Roundup) 7-14 giorni prima della raccolta (trattamento pre-harvest lo chiamano): il grano matura rapidamente (ma sarebbe meglio dire secca, come seccano le infestanti) e si risolve il problema.
Ed è una pratica comunissima e viene effettuata su tante altre colture, che utilizzano questa tecnica.
Altro aspetto non secondario, secondo alcuni studi americani, il trattamento pre-harvest migliora la qualità del glutine delle granelle trattate ed a quanto pare, dal tenore di molti articoli, il contadino
medio americano è anche convinto di innalzare il livello proteico delle granelle con il trattamento pre-raccolta.
Ora, come ben sappiamo il Glyphosate è un erbicida non selettivo, non prescrivibile almeno in Italia per colture da consumo alimentare.
E' previsto il suo utilizzo soltanto per trattare erbe infestanti.
Lo stesso governo Canadese, che tuttavia ne consiglia l'uso, avverte gli agricoltori di non utilizzare, la granella prodotta dai raccolti trattati con Glyphosate, come seme, in quanto, non solo vi
sarebbe un abbattimento della capacità germinativa, ma le piante nate dai semi trattati potrebbero essere affette da rachitismo e deformi (questo per dire che la presenza del Glyphosate o dei suoi derivati nel
seme permane per un certo tempo!).
In più, uno studio specifico sulle applicazioni di Glyphosate pre-harvest dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e della FAO, ha riscontrato residui sulle granelle e sul macinato da esse derivato.
Inoltre uno studio specifico proprio canadese sul frumento tenero ha evidenziato che trattamenti con glyphosate, a dosi elevate ed in relazione alla maturità della granella, possono accumulare nelle cariossidi residui ben superiori ai limiti di legge.
Tra l'altro, a torto a ragione, almeno a giudicare da quanto si trova sul web, il glyphosate è comunemente rifiutato dal consumatore medio italiano, perfino per contenere le erbe infestanti nei bordi delle strade.
Come pensate che reagirebbe sapendo di consumare comunemente pasta (quella considerata più pregiata, peraltro) prodotta con granelle provenienti dall'altro capo del Mondo, contenenti potenzialmente residui
di Glyphosate?

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