venerdì 6 luglio 2012

Associazione Tutela Valdichiana: 1.200 firme contro le centrali a biomasse

Il territorio della Valdichiana e la salute dei suoi cittadini sono in pericolo.
La situazione è critica ed occorre che la popolazione si faccia parte attiva per promuovere una semplice richiesta: le amministrazioni pubbliche devono mettersi dalla parte del cittadino, tutelando in primis la sua salute ed i suoi interessi.
Niente falsi allarmismi: la Valdichiana e chi vi vive sono oggi seriamente minacciati dalla costruzione di centrali a biomasse, realizzate a spese dei cittadini.
A loro spese sia perché chi costruisce o vorrebbe realizzare tali impianti gode dei finanziamenti che arrivano direttamente dalla bolletta elettrica per il sostegno delle energie alternative, sia perché essi non portano alcun tipo di beneficio per la popolazione rappresentando, anzi, un grave rischio per la salute.
In Valdichiana si sta cercando di creare una "cintura" di centrali a biomasse che di "bio" non hanno assolutamente nulla.
La produzione di energia elettrica non avverrebbe, infatti, utilizzando risorse disponibili nelle nostre terre (la "filiera corta") ma utilizzerebbe combustibili di origine incerta sviluppando emissioni fortemente inquinanti.
La costruzione delle centrali a biomasse in Valdichiana non trova alcun genere di giustificazione se non la volontà di pochi di speculare sulla pelle dei cittadini.
La centrale a biomasse che vorrebbero realizzare a Rigutino è un esempio lampante. Esaminando la documentazione prodotta dalla società che ha richiesto le autorizzazioni per la costruzione dell'impianto, è emerso come questo brucerà olio di palma proveniente dall'Africa o da altri Paesi lontani senza rispettare il criterio di filiera corta che dovrebbe essere comunque imprescindibile per tutelare la salute non soltanto della popolazione rigutinese ma quella degli abitanti dell'intera vallata.
La centrale di Rigutino dovrebbe avere una "dimensione" inferiore al Megawatt pur con una potenzialità decisamente maggiore: un escamotage, questo, che consente al costruttore di sottrarsi a tutta una serie di adempimenti e di obblighi.
Ed ecco che così facendo chiunque può costruirsi una centrale in grado di sviluppare giorno e notte polveri ultrafini che non si fermano alle prime vie aeree ma scendono molto in profondità, direttamente a livello polmonare, diossine, ossidi dannosi ed altre sostanze gravemente dannose per la salute.
Il particolato più fine viene trasportato dal vento per chilometri e, potenzialmente, è in grado di interessare località della Valdichiana anche piuttosto distanti l'una dall'altra.
È quindi indispensabile esortare coloro che amministrano la cosa pubblica a bloccare sul nascere la costruzione di centrali che non portano alcun vantaggio, neppure in termini occupazionali, che sono realizzate esclusivamente a mero titolo speculativo e che rappresentano un grave pericolo per la salute dei cittadini.
L'Associazione Tutela Valdichiana ha deciso di rivolgersi al Comune di Arezzo, nella persona del Sindaco Giuseppe Fanfani, affinché venga presa una posizione decisa rispetto al problema delle centrali a biomasse nel nostro territorio.
Con l'intento di esortare il Sindaco a farsi parte diligente contro la costruzione di centrali a biomasse potenzialmente dannosissime per la salute dei cittadini, è stata organizzata una raccolta firme che ha visto la partecipazione di circa 1.200 cittadini in soli 3 giorni.
Milleduecento persone hanno infatti sottoscritto la petizione che l'Associazione ha appena provveduto a recapitare al Sindaco Fanfani esprimendo forte ansia e grave preoccupazione per l'ipotesi della creazione di centrali nell'area di Poggio Ciliegio, in località Rigutino - all'interno del centro abitato ed in adiacenza alle abitazioni - ed in tutta la vallata in generale, richiedendo un tempestivo intervento di Comune, Provincia e Regione affinché il business delle biomasse non sia lasciato nelle mani di chi guarda esclusivamente al profitto personale.
L'Associazione Tutela Valdichiana auspica che venga aperto a strettissimo giro un tavolo di discussione con l'intento di porre dei paletti: al primo posto deve esservi in ogni caso la salute del cittadino. Nel frattempo è indispensabile agire con la massima prudenza negando l'autorizzazione alla costruzione di qualunque centrale a biomasse.
In gioco c'è il futuro nostro, dei nostri figli e dei nostri nipoti.
L'Associazione Tutela Valdichiana invita tutti i cittadini ad esprimere il proprio diniego alla creazione delle centrali a biomasse nel territorio del Comune di Arezzo e nella Valdichiana nel suo complesso. È fondamentale che ognuno di noi informi amici, parenti e conoscenti circa la pericolosità delle centrali a biomasse, così come esse verrebbero realizzate nella nostra terra.
A.T.V. - 06-07-12